lunedì 22 maggio 2006

Da un altro punto di vista

Ieri sono uscita, e anche venerdì. Un pomeriggio a casa di amici, la presenza ad un convegno a cui tenevo: piccoli, preziosi traguardi di convalescente. Ma anche piccole, concrete testimonianze che “si può”.


Dalla mia -  tutto sommato facile -  prospettiva di “invalida a termine” sto provando a rendermi conto di che cosa significa muoversi con una sedia a rotelle e mi sto accorgendo che, se da un lato è molto vero che le difficoltà sono tante, è però anche vero che spesso basta buon senso e buona volontà per superarle.


Il mio convegno di venerdì è stato realizzato in una struttura moderna, costruita tenendo conto delle nuove norme per i disabili, ed in effetti non ho incontrato alcuna difficoltà.


Ma non è solo questo, il vero punto della questione è che perché io possa muovermi e godere di una giornata “normale”  è necessario che le persone che mi stanno intorno si dotino di buona volontà e si rendano disponibili: accompagnarmi e aspettarmi, caricare e scaricare carrozzine, assistermi mentre saltello sul marciapiede ecc. Ma è anche necessario che le persone che incontro si dotino di buon senso e buona educazione, che facciano attenzione a non urtarmi, che lascino liberi i passaggi a me più adatti ecc.


Non si tratta di grandi cose, si tratta di disponibilità, pazienza, rispetto. Si tratta della capacità di vedere le cose da un altro punto di vista: un po’ più in basso, un po’ più ingombrante …. basta mettersi seduti e stendere una gamba, ecco questo è il punto di vista di chi è grato per una giornata “fuori”.

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