Katharine's Wharf è la scoperta di un angolo girato, lasciandosi alle spalle gli antichi torrioni e il ponte rinomato.
KW è sciabordio e silenzio, una finestra a bovindo illuminata, dietro ad un davanzale di bosso, e un trafficare di operai, scale e pennelli, di preparativi e attesa, e pareti color panna intonse, pronte ad accogliere una credenza solenne ed un paio di piedi scalzi che corrono verso una lampeggiante segreteria telefonica.
KW è la City ad un passo, ma come fosse un segreto, è gli yacht ormeggiati davanti al portone di casa, ed è anche questo monoalbero tutto di legno e questo berretto di lana blu.
E’ un divano di pelle, in un piccolo bar chiaro e semplice e profumato, ed è anche questo caffè da mescolare con la palettina di legno e da tenere ancora un attimo sotto al naso e fra le mani.
KW è lusso e pace, ma è anche giovane e vivo divenire.
KW è Londra, ma è anche il Tamigi racchiuso nell’incavo di una mano. E’ la mia letterina a Babbo Natale, il libro che vorrei aprire, ed il luogo in cui vorrei tornare. Ma non sono sicura che esista davvero.
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