lunedì 19 marzo 2007

Guarire

E’ sciocco dire “quando sarò guarita”. Ogni giorno si è guariti, almeno un po’ più guariti del giorno prima. E contemporaneamente è anche vero che da certe ferite non si guarisce affatto. Non ci sarà un giorno in cui dirò “oggi sono guarita” come si potrebbe dire, “oggi finalmente piove”: la guarigione non è un temporale, caso mai è una sola piccola goccia, con la sua possibilità di fare un buco nella roccia. Quindi guarire non è salire un giorno in bicicletta e volare sull’asfalto con il vento nei capelli e la commozione fra le ciglia. Certo ci sono state lacrime quel giorno negli occhi, ed alcune di loro erano di commozione. Ma la bicicletta non volava sull’asfalto e i pedali erano di piombo e c’erano lacrime che erano come spilli piantati nel ginocchio, che si mescolavano alle altre e mettevano nella gioia la fatica e la paura e mettevano nel dolore la soddisfazione e l’orgoglio. Allora quella parola, pazienza, la puoi anche chiamare tenacia che magari ti si addice di più, o forse, semplicemente, ti fa più piacere indossarla. E magari se la chiami così può darsi che il buco nella roccia quella goccia lo farà. Un giorno, quel giorno, ogni giorno, ieri, oggi, domani e chissà per quanti altri giorni ancora. Goccia

Nessun commento:

Posta un commento