giovedì 8 aprile 2010

Una collana di caramelle d'orzo

Ci sono persone che ti hanno insegnato cose grandi, cose come la Gratitudine, il Rispetto, la Generosità, la Tolleranza e il Perdono. Tu pensi che non le imparerai mai abbastanza e le tieni sempre intorno al tuo collo come una collana di pietre preziose. E quando incontri l’Egoismo, l'Arroganza, la Noncuranza, l’Offesa, tu accarezzi le tue pietre preziose, senti la loro superficie liscia e traslucida, chiara e dolce come quella delle caramelle d’orzo e le stringi dapprima come fossero amuleti, magie, poi come fossero speranze, e, quando sei abbastanza grande, come fossero promesse, impegni, responsabilità.

Ma quando capita che la Noncuranza, l'Arroganza, l’Egoismo e l’Offesa, vengano rivolte a chi ti ha regalato le tue caramelle di orzo e le tue promesse, allora il desiderio è quello di strapparti la collana dal collo e di usarla per Ferire, Vendicare, Proteggere, Ripulire, Annullare. Ma non lo farai: perché la Fiducia (e l’Amore) verso chi ti ha fatto il più grande dei doni, e delle responsabilità, non sarà mai seconda a nessun altro sentire.

8 commenti:

  1. Io non ho impegni, la lezione che mi hanno insegnato è quella dell'indipendenza di testa e di fatto; miiii, fai i nomi che ci pensiamo noi.

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  2. Certe "persone" non meritano affatto che la tua bellissima collana di caramelle d'orzo venga strappata e rovinata... chi non ha l'intelligenza per capire la Gratitudine, il Rispetto, la Generosità, la Tolleranza e il Perdono non potrebbe comprenderebbe nemmeno il senso della Vendetta. Sarebbero caramelle dolci e lucide gettate al vento... ;-)

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  3. Che bella dichiarazione d'amore... forte, pregnante...

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  4. Grazie Pim,
    credo proprio che tu l'abbia chiamata con il suo vero nome (!).

    #4 Grande verità: le caramelle d'orzo sono ben più preziose di  certe "persone".

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  5. che pezzo meraviglioso, Prish!
    così carico di passione...il vigore dell'amore e dello spirito :)
    Irene

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  6. Sì, sì.

    www.pasqualemisuraca.com


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  7. Grazie Pasquale e Irene: fa davvero piacere sapere che, al di là della qualità delle parole che usiamo, un certo "sentire" è talmente pregnante e vero che può essere trasmesso a chi legge (almeno a "certe persone" che leggono ;-))

    Prish

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