lunedì 14 marzo 2011

Il professore


La birreria ha le sedie tirolesi e le tovaglie a quadri ed offre taglieri di salumi e formaggi e canederli giganti, ma il luminare ha ordinato un grande piatto di spaghetti, forse per onorare, anche a tavola, la sua trasferta in Italia. Il luminare é canuto e porta lenti spesse, e non troppo pulite, davanti agli occhi azzurri leggermente velati, come si confà a chi ha trascorso tanti anni a riempire fogli e lavagne di formule matematiche. Parla un italiano appuntito e ruvido, da tedesco delle barzellette, ed indossa tutti i capi di abbigliamento che lo stereotipo popolare associa al personaggio: dalle scarpe da ginnastica malconce alla giacca di tweed sformata, che accentua la magrezza delle spalle. Anche la cravatta sembra voler sottolinare che, signori miei, la scienza non porta ricchezza, nè lusso, nè agi.     
I suoi commensali sono giovani professori, dalle molte idee e dagli immancabili zainetti;  raccontano con la voce grossa e gli sguardi timidi spiccioli aneddoti di facoltà, ma si zittiscono riverenti ogni volta che lui prende la parola, anche solo per ordinare il caffè.
Finché ad un certo punto entra una donna,  passo elastico e jeans aderenti. Ha una scollatura invitante e il viso riempito da un sorriso candido, giovane e molto sicuro. Il luminare posa sul tavolo  il tovagliolo macchiato, dice Puonanotte, la prende per mano e se ne va.
I professori rimangono silenziosi a finire le loro birre, ormai calde, e credo che stiano pensando che la scienza, signori miei, non porta ricchezza, nè lusso nè agi, ma chissà che non porti la felicità. 
 

 

4 commenti:

  1. C'entra poco con il post ma... grazie :)

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  2. Quel "puonanotte" è comicissimo, però fa riflettere: la cultura non darà da mangiare (Tremonti dixit) eppure seduce assai. Einstein era bruttarello ma gran donnaiolo...

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  3. già. ogni tanto mi chiedo se non sia il potere, in realtà, a sedurre, più della cultura in quanto tale. ma forse il mio è un eccesso di cinismo! ;-)

    a presto, ciao

    prish

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