sabato 19 maggio 2012

Nemesi

Questo post è dedicato a tutte le ragazzine di prima superiore che hanno un blocco in gola quando incontrano nelle scale quello di quinta.

Quelle ragazzine che quando lo incontrano diventano irrimediabilmente consapevoli dell’acne sulla fronte, delle gambe da fenicottero infilate in un paio di scarpe che non sono quelle giuste, della massa di capelli che con la pioggerella che mi son beccata venendo a scuola in bici sarà ispida come un cespuglio di more. E non chiedete chi è lui. Lui è quello che una volta vi ha salutate. E’ quello che ha fantastici capelli un po’ lunghi sul collo o sulla fronte, e un fantastico paio di occhi e sicuramente la moto e ha tutti gli amici giusti e una ragazza molto carina di un’altra scuola e tutto il resto che non vale la pena star qua a spiegare perché tutti lo sanno chi è lui. E una volta vi ha salutate. E da quella volta, ogni volta che lo incontrate sulle scale state per dire ciao ma poi lui vi passa accanto lanciando le scarpe giuste – lui ha sempre le scarpe giuste e la giacca giusta – giù per le scale e intanto sta  salutando qualcun altro due piani più sotto e sta dicendo arrivo e voi siete ancora lì che cercate di tirarvi giù il ciuffo.

Bene, ragazze. Sappiate una cosa. Verrà un giorno in cui lui sarà il vostro vicino di casa. Avrà una moglie con la voce stridula e un numero imprecisato di figli piuttosto capricciosi. E il destino vorrà che ogni volta – e dico ogni volta – che vi incontrerete lui avrà la maglia sporca di umori di bimbi o sarà incalzato dalla moglie petulante che gli enumera lavori domestici da sbrigare o sarà sudato e ansimante dietro ad una bicicletta con le rotelle. Mentre voi, ogni volta  -  e dico ogni volta –  starete andando ad un importante incontro di lavoro con indosso il vostro completo migliore o sarete vestite per una festa o di ritorno dal parrucchiere. Lui vi saluterà ogni volta per primo - quasi sempre cercando di tenere la pancia in dentro. Voi alcune volte sarete al telefono e gli farete solamente un cenno.
Tutto questo, un giorno, accadrà. Pensate  a questo, ragazze, domani, quando lo incontrerete sulle scale.

6 commenti:

  1. ahaha si; si potrebbe fare anche la nemesi maschile, ma non sarebbe così come questa.

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  2. Sorrido. Sei stata bravissima a riproporre certe tematiche adolescenziali con freschezza linguistica e immaginativa. Ho idea che ti stia confrontando con esse - ma non voglio fare inferenze che non mi spettano... :-)
    In ogni caso, esiste una nemesi vista dal punto di vista maschile: nel senso che, da ragazzo, pensavo le stesse cose su alcune coetanee tutte agghindate e, immancabilmente, studentesse brillanti. Puntualmente, le prognosi più raccapriccianti si sono avverate. Non molto tempo fa ho rivisto una compagna di classe del liceo che all'inizio degli '80 era uno splendore: adesso sembra una specie di Dorian Gray alla rovescia, il dipinto avvizzito in giro per strada e (chissà) il corpo incontaminato in soffitta... o nei ricordi...

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    1. Sorrido anche io Pim, perchè in effetti '...piccole nipoti crescono....' e molto in fretta!

      Ma a parte questo, in questa mia nemesi c'è lo zampino del destino che sembra selezionare accuratamente le occasioni di incontro come se volesse 'risarcire'. Perchè poi in fondo lui resta un bell'uomo, e uscirà pure anche lui qualche volta tirato a lucido. E lei percorre il vialetto di casa infinite volte vestita alla bene meglio e spettinata. Ma in quei casi non si incontrano mai.....

      :-)a presto Pim, buon lunedì

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