C’era un cielo lungo lungo in cui correvano le code delle
nuvole bianche, e le macchine sotto, lungo lunghe strade verdi, di campagne ben
stese sui fianchi dolci delle colline; e poi un cielo che era solo lo sfondo
piatto di una luna rotonda e piena e senza appigli, né alibi o nascondigli, la
pelle liscia di una mano aperta. Poi c’era
un cielo gonfio come certi occhi alla mattina, e una porta che si chiude e una
valigia fra le pozzanghere del vialetto e una fila di gocce, rimaste attaccate
alla ringhiera.
Sono arrivato a quella fase della vita in cui si comincia a dimenticare i titoli e nomi...
RispondiEliminaLe immagini che proponi, così dolcemente evocative, suggeriscono però certe sere estive di grilli e dondolii d'altalena. Your song?
sì, può essere.
RispondiEliminanon è che avessi in mente una canzone precisa, è solo che - come spesso mi accade - mi mancava la colonna sonora ed ero in cerca di suggerimenti, ecco.....
grazie e un saluto
prish
D'acchito direi "La primavera" di Grieg (sebbene le immagini che evochi parlino di estate).
RispondiEliminaPer non fare troppo lo snob "I guess that's why they call it the Blues", Elton John (ricordi adolescenziali).
"Blu" di Zucchero per non esserlo per niente.
Ciao Prish.
wow, fantastico.
Eliminascelgo la vena adolescenziale, perchè le mie evocazioni lo sono molto!
http://www.youtube.com/watch?v=6c7xn3zG0iA
grazie pim!