sabato 23 gennaio 2016

A volte

Talvolta è una forzatura, riempire l'attesa. Ingannare il tempo a volte è un'arte, un prezioso gioco di prestigio. Altre volte è una dispendiosa quanto inutile pinneggiata contro corrente. Un rimpinzarci di cibo superfluo che neppure gustiamo. 

Cosa hai fatto oggi? Ti ho aspettato. A volte dovremmo dircela, questa verità. 

6 commenti:

  1. Qualche volta bisognerebbe avere il coraggio di non attendere, di non attendere più, ma alzarsi dal paracarro e riprendere il cammino lungo lo stradone, nel tramonto che si colora in arancione - sto ascoltando "Bartali", l'esempio è venuto da sé :)

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    1. Sì, a volte. A volte invece bisognerebbe avere il coraggio di 'rimanere qua'. Sapere quale volta è, questo è saggezza avanzata. ;-)

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  2. ma dirci questa verità è assai rischioso, bisognerebbe essere molto saldi perchè un'ammissione di dipendenza (anche in senso..tossico)
    massimolegnani

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    1. Vero. D'altronde non c'è chi sostiene che l'ammissione sia il primo (e più lungo) passo della guarigione?

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  3. Spesso, forse sempre, la nostra giornata piena di occupazioni e preoccupazioni varie è in realtà sovrastata da una sensazione di attesa di chi ci è caro, che a sua volta è preso da occupazioni e preoccupazioni varie. Parlarne, condividere questa costante attesa che accompagna ognuno nel sostenere la propria parte dei doveri della vita ci può aprire una luce nuova nel grigiore di tante giornate, e regalarci maggiore gioia alla fine dell’attesa. Tenerla per sé, non parlarne può essere un dono silenzioso, ma può anche alimentare il dubbio di essere poco compresi.

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    1. Hai ragione: a volte questa attesa - e il nominarla - è un dono reciproco molto 'luminoso'
      un bacio

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